lunedì 14 marzo 2016

I 30 cibi per vivere di più e meglio

The 30 foods to live more and better
30 продуктов, чтобы жить больше и лучше
30食物生活更多更好
30 खाद्य पदार्थ अधिक और बेहतर रहने के लिए


Sono 30 e sono cibi “smart”, cioè brillanti e intelligenti, perché "la loro azione sul nostro organismo è straordinaria: saziano, contrastano l'accumulo di grasso, allontanano le malattie e allungano la vita". È un'assicurazione sulla vita che passa dal piatto 'La Dieta Smartfood', il primo regime alimentare tutto italiano a marchio scientifico: quello dell'Ieo di Milano, l'Istituto europeo di oncologia fondato da Umberto Veronesi. Dai laboratori di via Ripamonti arriva in tavola la dieta basata su "migliaia di ricerche scientifiche" nel settore della nutrigenomica, la disciplina che studia le relazioni fra cibo e Dna.
La guida per scoprirla è un libro che viene presentato oggi nel capoluogo lombardo. Edito da Rizzoli, sugli scaffali dal 25 febbraio. Un'opera che fa bene alla salute e alla ricerca, perché per ogni copia venduta (16 euro), 1 euro sarà devoluto alla Fondazione Ieo-Ccm (Istituto europeo di oncologia-Centro cardiologico Monzino), per sostenere gli studi che nelle 360 pagine del volume vengono tradotti in istruzioni per l'uso. La sfida è ambiziosa: perdere peso, prevenendo al contempo il cancro e le malattie cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative. Il tutto mangiando i cibi giusti che funzionano come farmaci.
"Sono alimenti speciali e allo stesso tempo comuni, di facile reperibilità", assicurano gli autori. Ma quali sono? Si dividono in 2 gruppi: 20 cibi 'Longevity', alleati di lunga vita, e 10 'Protective', scudo contro le patologie big killer.
I 20 'Longevity Smartfood' sono arance rosse, asparagi, cachi, capperi, cavoli rossi, ciliegie, cioccolato fondente, cipolle, curcuma, fragole, frutti di bosco, lattuga, melanzane, mele, peperoncino e paprika piccante, patate viola, prugne nere, radicchio, tè verde e tè nero, uva. Contengono molecole smart che hanno dimostrato di attivare i geni della longevità: le antocianine, la capsaicina, la curcumina, l'epigallocatechingallato, la fisetina, la quercetina e il resveratrolo.
I 10 'Protective Smartfood' invece sono aglio, cereali integrali, erbe aromatiche, frutta fresca, frutta a guscio, legumi, olio extravergine d'oliva, oli di semi spremuti a freddo, semi oleosi, verdure. Categorie di cibi che proteggono l'organismo, allontanando l'obesità e molte malattie croniche.
Tutto nasce dalle ricerche di Pelicci, il primo scienziato ad avere dimostrato l'esistenza dei geni dell'invecchiamento nei mammiferi. Il passaggio successivo è stato scoprire che certe sostanze contenute negli alimenti riescono a 'imbavagliare' i geni che ci fanno invecchiare, come p66 e Tor, e ad attivare i geni che allungano la vita, come Sirt. 

La ragione è che queste vie genetiche coincidono con le vie del metabolismo. I geni dell'invecchiamento (gerontogeni) si attivano per esempio dopo pasti abbondanti e ordinano che si ricavi energia nelle cellule e che si immagazzini grasso. Ma l'iperproduzione di energia e l'accumulo di grasso innescano il decadimento fisico e le malattie legate alla senescenza, come il cancro. Al contrario, se c'è carenza di cibo i geni dell'invecchiamento non si esprimono e lasciano 'parlare' quelli della longevità. Questi impongono che si usi l'energia disponibile solo per riparare i vari danni a carico dei tessuti, e dunque per mantenere il corpo in salute.

La dieta Smartfood si basa proprio sulla scoperta che con alcuni cibi mangiamo, ma è come se non lo facessimo. Questi alimenti contengono infatti delle sostanze che mimano il digiuno, cioè sono capaci di provocare gli stessi effetti che ha la restrizione calorica sulle vie genetiche della longevità: inibiscono i geni dell'invecchiamento e accendono i geni della lunga vita.

La dieta a marchio Ieo prevede un approccio graduale per migliorare il proprio stile di vita. Due le fasi: 'Start' e 'Smart'. La prima parte consiste nell'autovalutazione, dal peso al test alimentare; la seconda guida a mettere in pratica gli schemi con le porzioni consigliate. La premessa fondamentale è che "nessun cibo è escluso, men che meno pane e pasta. Vanno privilegiati gli Smartfood, provenienti dal mondo vegetale, ma in tavola si possono portare anche le proteine animali, dal pesce alle uova, dai formaggi alla carne".    


venerdì 4 marzo 2016

BRAHMI, L’ERBA MAGICA PER AUMENTARE LA MEMORIA

Brahmi, the magic herb to increase memory
Brahmi, волшебная трава для увеличения объема памяти
婆罗米,神奇的药草增加内存
ब्राह्मी, स्मृति में वृद्धि करने के लिए जादू जड़ी बूटी


Il Brahmi (Bacopa monnieri), noto anche come Bacopa è una pianta perenne, strisciante, con numerosi rami che cresce nelle zone umide e paludose.
I piccoli fiori bianchi con quattro o cinque petali, sbocciano nella maggior parte dei mesi dell’anno.
Il frutto del Brahmi è di forma ovale e tagliente all’apice.
Il Brahmi è originario dell’India, ma si è diffuso in tutti i tropici.
Ha un grande valore nella medicina ayurvedica dove è utilizzato principalmente come tonico del cervello e mentale per trattare la perdita di memoria e l’Alzheimer.
Nella medicina ayurvedica, il Brahmi è classificato come Medhya Rasayana, che è il nome dato ai farmaci utilizzati per migliorare la memoria e l’intelletto.
In linea con questo, il nome del Brahmi è derivato dal nome “Brahma”, che è il dio indù della creazione.
Benefici Per La Salute.
Il Brahmi ha una lunga storia nella medicina ayurvedica indiana.
È ampiamente usato per il suo effetto benefico sulla circolazione sanguigna che promuove la funzione efficiente del fegato, dei polmoni e dei reni.
È tradizionalmente usato per trattare i problemi della pelle tra cui la psoriasi, eczemi, ascessi e ulcere.
Il Brahmi è usato per stimolare la rigenerazione e la crescita delle cellule della pelle.
Usi Medicinali Tradizionali del Brahmi:
potenziatore della memoria
stanchezza mentale e fisica
insonnia
ansia
sindrome dell’intestino irritabile
aumento del desiderio sessuale
impotenza
bronchite
tosse e raucedine
artrite
reumatismi
condizioni infiammatorie
livelli elevati di colesterolo
perdita di capelli
ulcere
febbre
problemi digestivi
Benefici Per La Salute.
Il Brahmi è utilizzato nella medicina ayurvedica indiana come tonico del cervello.
Nel 1963 una ricerca sulla pianta del Brahmi ha identificato 2 molecole attive: Bacoside A che assiste nel rilascio di ossido nitrico che permette il rilassamento dell’aorta e delle vene e consente al sangue di fluire più agevolmente attraverso il corpo aiutando la circolazione; e Bacoside B, una proteina apprezzata per nutrire le cellule nervose del cervello.
I bacosidi migliorano la capacità cognitiva, promuovono la chiarezza mentale e la messa a fuoco.
Nel maggio 1996 la Royal Society of British Science ha pubblicato un documento sull’ossido nitrico, definendolo la meraviglia del decennio.
L’articolo ha spiegato che l’ossido nitrico nel Brahmi ha un effetto estremamente positivo sull’apprendimento e richiamo di memoria.
In uno studio condotto per testare gli effetti cronici del Brahmi sulla memoria umana fatto presso l’Università di Wollongong, Australia, si è rilevato che il Brahmi mostra una significativa azione di rafforzare la capacità dei soggetti di conservare nuove informazioni, mantenendo la capacità di apprendimento.
In alcune zone dell’India, Brahmi è considerato un afrodisiaco. Nello Sri Lanka, con il nome di Loonooweella, il Brahmi è prescritto per le febbri; nelle Filippine, è usato come un diuretico.
Un recente studio scientifico ha dimostrato che il Brahmi ha potenti proprietà antiossidanti, che è, senza dubbio, il motivo per cui è stato anche venerato in India per rafforzare il sistema immunitario, migliorare la vitalità e le prestazioni e per promuovere la longevità.
Le persone che utilizzano questa pianta riportano un miglioramento della memoria, aumento dei livelli di energia e la capacità di affrontare meglio lo stress della vita.
Un esempio più stimolante dell’uso del Brahmi è stato mostrato in un programma televisivo australiano.
Un noto giocatore di rugby aveva subito gravi danni al sistema nervoso.
Dopo otto settimane in terapia intensiva e 14 operazioni, seguite da complicazioni e sette mesi e mezzo in riabilitazione, non poteva camminare o parlare correttamente e non aveva memoria a breve termine.
Il verdetto medico fu nulla poteva più essere fatto.
La sua famiglia non accettò questa conclusione, e una zia amorevole cercò una cura, che la portarono alla CDRI (Central Drug Research of India).
Le dissero che il Brahmi era stato utilizzato per la valorizzazione della memoria, ma non era mai stato utilizzato per riparare i danni al cervello, e non potevano promettere risultati.
A suo nipote è stato dato il Brahmi in estratto concentrato e in poco tempo la sua memoria a breve termine è tornata.