"Мы живем в чужой вселенной»: астрофизик предлагает невероятную теорию
“我们生活在一个陌生的宇宙:天体物理学家提出一个令人难以置信的理论
'हम एक विदेशी ब्रह्मांड में रहते हैं': खगोल एक अविश्वसनीय सिद्धांत चलता है
Benché ci siano migliaia di testimonianze di avvistamenti UFO, incontri ravvicinati e, nei casi più eclatanti, rapimenti e esperimenti su determinati soggetti, la scienza ufficiale afferma di non avere nessuna prova che razze aliene stiano visitando il nostro pianeta. Esistono protocolli ben definiti in caso di contatto alieno, fino ad ora però mai applicati perché il contatto “ufficiale” non è ancora avvenuto. Una nuova incredibile teoria viene proposta dall’astrofisico Caleb Scharf, direttore di astrobiologia della Columbia University di New York. Perché ancora non abbiamo incontrato gli alieni? Scharf risponde a questa domanda dicendo che probabilmente l’Universo stesso è extraterrestre. In dettaglio, l’astrofisico ipotizza che il nostro universo possa essere la “mente” di una razza aliena avanzatissima.
Il trasferimento dei dati alieni
L’Universo e i suoi abitanti, visti con gli occhi della scienza, devono necessariamente rispettare le leggi fisiche; ma secondo Sharf potrebbe esistere una razza aliena talmente evoluta da trascendere le leggi della fisica ed essere quindi indistinguibile agli occhi della scienza: “probabilmente il nostro Universo è una delle nuove forme secondo le quali altre civiltà hanno trasferito il loro mondo”, afferma lo scienziato. Nel suo articolo pubblicato su Nautilus, segnala come solo il 5% dell’Universo è composto da materia conosciuta, mentre il 27% resta ancora qualcosa di misterioso e sconosciuto. Secondo l’astrofisico, la materia oscura potrebbe rivelare importantissime informazioni, definendola come un “qualcosa dove termina la vita tecnologicamente avanzata o dove la maggior parte della vita è sempre stata”.“Una civiltà evoluta potrebbe aver trovato la maniera di scappare dalle esplosioni delle supernove e dei raggi gamma, adottando una soluzione per essere immuni alle radiazioni elettromagnetiche. Avrebbero potuto imparare a codificare sistemi che sono vivi, costruendo un sistema di trasferimento di dati dalla materia normale alla materia oscura”, afferma Sharf.
Dopo l’Universo olografico, questa nuova teoria sicuramente farà discutere molto gli ambienti scientifici classici, che tra ghigni e risatine, sorvoleranno in assenza di prove fisiche, che probabilmente non potranno mai giungere essendo ciò qualcosa di molto diverso. #ufo #astrofisica #vita aliena