mercoledì 21 gennaio 2015

Miele: tutte le proprietà terapeutiche

Honey: all the therapeutic properties
Мед: все лечебные свойства
蜂蜜:所有的治疗特性

Sempre di più il mondo scientifico rivaluta al meglio il miele, considerato da più parti il prodotto dalle ottime proprietà dietetiche e che sicuramente aiuta a star meglio in salute. Ma cosa è di preciso il miele? Il miele è il prodotto naturale per eccellenza prodotto dalle api che lo traggono dal nettare dei fiori e dalle piante in generale e che successivamente questi insetti lavorano, trasportano ed immagazzinano nei favi presenti negli alveari.
Il miracolo del miele avviene a causa del fatto che l’ape più anziana rigurgita e dunque cede all’altra ape ” magazziniera” la sostanza di partenza che ha già ricevuto le prime trasformazioni biochimiche e, via, via, ne subirà altre prima di essere deposto. Tali trasformazioni tengono anche conto delle secrezioni dell’insetto e quando la sostanza deposta si disidraterà lo zucchero prende il sopravvento ed il risultato sarà la formazione del vero e proprio miele che siamo abituati a conoscere.
I vantaggi per l’uomo
Per quanto riguarda l’alimentazione umana il vantaggio del miele è rappresentato dal fatto che già in natura il miele si presenta predigerito e dunque non richiede da parte dell’organismo umano che lo assume nessuno sforzo per la sua assimilazione.
Dunque ci troviamo di fronte ad un prodotto che si presenta ricco di monosaccaridi in misura dell’80% del suo contenuto e con un carico di saccarosio pari al 10% ed acqua in egual misura. Nella costituzione del miele ritroviamo anche tracce di proteine quali albumina, globulina, amminoacidi, importanti sali minerali quali, calcio, potassio, sodio, zinco cui si aggiungono vitamine quali quelli del Gruppo B, C, E e K, quest’ultima nota come sostanza antiemorragica. Sempre nel miele v’è presenza anche di acidi organici e inorganici ed altri componenti naturali.
Le varietà di miele
Il miele si classifica in base alle origini botaniche e dunque avremo mieli unifloreali e millefiori. Il primo gruppo detiene una sola origine botanica, il secondo ha diverse origini. Il miele commercializzato non può essere aggiunto con nessuna sostanza conservante e dunque deve essere venduto puro e se trattasi di miele non comunitario, laddove non esistono tali limiti, ciò deve essere espresso chiaramente in etichetta.
Le proprietà curative del miele a seconda del tipo di prodotto
Diversi i tipi di miele, miele di abete, di acacia, d’arancio, di eucalipto, di biancospino, di tiglio e di timo; ognuna di questa varietà ha effetti terapeutici diversi che andiamo a vedere. Riportiamo la stessa classifica che ne fa la rivista scientifica “Doctor “.
Miele di abete
E’ ritenuto un ottimo antisettico polmonare e delle vie respiratorie è dunque indicato per curare le bronchiti, le tracheiti, le riniti e l’influenza. E’ in grado di produrre effetti antipiretici, espettoranti, spasmolitici. Possiede anche effetto deodorante ed è indicato in chi soffre di alitosi ( alito cattivo ).
Miele di acacia
Particolarmente indicato per lattanti e bambini, specie se hanno le mucose dell’apparato respiratorio e gastrointestinale infiammate, purchè non sia pastorizzato. Gli si riconoscono pure blande proprietà lassative.
Miele d’arancio o di agrumi
Si attribuiscono proprietà antispasmodiche e sedative, che lo rendono consigliabile in casi di nervosismo, ansia ed insonnia. Ha potere cicatrizzante ed è indispensabile nel trattamento delle ulcere. Mescolato con tè ghiacciato è un ottimo dissetante.
Miele di eucalipto
Gli vengono attribuite proprietà antispasmodiche, anticatarrali, antiasmatiche, emollienti, calmanti della tosse, antisettiche delle vie respiratorie, delle vie urinarie e dell’intestino. Efficace contro la cistite urinaria, lo si usa anche come vermifugo e cicatrizzante nelle affezioni della bocca.
Miele di biancospino
Viene ritenuto il miele dei ” cardiaci “, è dunque consigliato in caso di ipertensione arteriosa, palpitazioni, angina pectoris, arteriosclerosi, spasmi, convulsioni. E’ anche indicato in caso di insonnia.
Miele di tiglio
Gli si riconoscono proprietà calmanti e antismasmotiche che lo mrendono consigliabile soprattutto in caso di nervosismo ed insonnia.
Miele di timo
È ritenuto un potente antisettico generale da impiegare in caso di pericolo di malattie infettive ( periodo invernale ) ma anche come disinfettante dei bronchi e dell’intestino.
Conclusioni
Come si vede le proprietà terapeutiche, grazie al contenuto organolettico del miele, sono davvero tante e ciò grazie al contenuto di polifenoli e soprattutto della glucosio-ossidasi un enzima che al termine della reazione chimica da esso prodotta determinerebbe la comparsa di acqua ossigenata e sarebbe proprio tale sostanza a conferire al miele l’attività antibiotica sopra descritta.
Ma i ricercatori avvertono anche come ” il miele debba considerarsi prima di tutto un alimento e non un farmaco sia pure naturale, ciò significa, come specifica il Servizio Dietetico dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, che l’attività del miele sulla salute è da ricercarsi negli aspetti nutrizionali più che in attività farmacologiche specifiche “.

Pulire le arterie mangiando un semplice frutto…

Clean arteries eating a simple fruit ...
Чистые артерии едят простую плоды ...
清洁动脉吃了简单的水果......


Nonostante sappiamo che il cibo spazzatura non è salutare per il nostro corpo, spesso preferiamo il piacere del momento nel mangiare fritti, dolci e bevande zuccherate.

Peccato che alla lunga potresti rischiare “grosso”, finendo con il compromettere la tua salute. In virtù di ciò scopriamo insieme come pulire le arterie mangiando un semplice frutto, in barba alle case farmaceutiche. Stando ai risultati provenienti da un nuovo studio realizzato dall’Istituto Catalano di Scienze Cardiovascolari, pubblicato sulla rivista Atherosclerosis, nessun farmaco attualmente in commercio sarebbe in grado di prevenire infarto ed ictus come il melograno.
Per giungere a questa conclusione, i ricercatori spagnoli hanno provveduto a somministrare a dei suini (la scelta è ricaduta su questo animale poiché il loro sistema cardiovascolare sembrerebbe essere simile a quello degli esseri umani) sottoposti ad una dieta ricca di grassi, un concentrato di sostanze antiossidanti estratte direttamente dal melograno per un periodo di 2 settimane. Risultato?
“Le placche ateroscelerotiche sono state ridotte di oltre il 50%, come se non bastasse, i suini pesentavano una maggiore vitalità ed erano più propensi ad accoppiarsi” – conferma la dottoressa Lina Badimon, coordinatrice dello studio.
Alla luce dei risultati, è opportuno interrogarsi su come sia possibile che un semplicissimo frutto come il melograno possa prevenire gravi disturbi cardiovascolari.
Una risposta che potrebbe essere rintracciata nella teoria formulata dal due volte premio Nobel Linus Pauling, secondo la quale, essendosi i nostri antenati evoluti cibandosi di grossi quantitativi di frutta per diverse migliaia di anni, la mancanza di vitamine (C su tutte) all’interno del nostro organismo potrebbe finire per tradursi con lo sviluppo di gravi patologie cardiovascolari.
Melograno – Proprietà
Questo frutto è ricco di Sali minerali, specialmente manganese, potassio, zinco, fosforo, rame e vitamine (C, A, B, K, E). Senza contare sostanze in grado di salvaguardare la salute umana come antiossidanti e flavonoidi.
Il melograno è ricco di antiossidanti, vitamina C (un solo melograno contiene quasi il 20% dell’intero fabbisogno di un uomo adulto), vitamina K, vitamina B, vitamina A, potassio, proteine, carboidrati e grassi. Il melograno è anche ricco di altri minerali, tra cui ferro, calcio, magnesio, fosforo e, in misura minore, manganese e zinco. Apporta poche calorie: circa 60 Kcal per 100 grammi di prodotto. Grazie alla presenza di tannini epolifenoli, questo frutto svolge un’azione antitumorale, ostacolando la formazione di metastasi e riducendo i radicali liberi. Le antocianine contenute nel succo di melograno sono in grado di svolgere un’azione protettiva nei confronti dei danni da raggi UV. Il suo succo può agire anche come anticoagulante, riducendo il rischio di arteriosclerosi, nonché svolgere anche azione di prevenzione per le malattie cardiovascolari. Il suo consumo regolare aiuta a ridurre il colesterolo LDL e ad aumentare il colesterolo HDL, a combattere l’obesità, a migliorare il benessere complessivo ed è indicato anche per pazienti in dialisi.
Controindicazioni
Il consumo eccessivo di melograno (in particolare dei principi attivi ricavati dalla corteccia) può provocare intossicazione. In questi casi, gli effetti collaterali sono: vertigini, cefalea, sonnolenza e difficoltà respiratoria. Inoltre, il succo di questo frutto può inibire l’effetto di alcuni farmaci. Mangiare un melograno di tanto in tanto non influenza la buona riuscita di una cura, ma se l’assunzione è quotidiana è bene consultare il proprio medico di base per verificare eventuali possibili interazioni con i farmaci assunti. Raramente, le persone sperimentano reazioni allergiche al succo di melograno. Quando esso viene applicato sulla pelle può causare prurito, gonfiore, difficoltà respiratorie e congestione nasale. Grandi quantità di succo di melograno, infine, possono abbassare la pressione sanguigna.


martedì 20 gennaio 2015

Te' verde e caffe' per scongiurare il rischio di ictus

Green Tea and coffee 'to avert the risk of stroke
Зеленый чай и кофе ", чтобы предотвратить риск инсульта
绿茶,咖啡“,以避免中风的危险


Una sana abitudine quotidiana, quella di bere di tè verde o caffè, che può ridurre drasticamente il rischio di ictus. Lo rivela un maxi-studio pubblicato su Stroke, Journal of the American Heart Association, dai ricercatori giapponesi del National Cerebral and Cardiovascular Center di Osaka, guidati dal dottor Yoshihiro Kokubo.



Condotta su 82.369 uomini e donne giapponesi tra i 45 e i 74 anni, senza malattie cardiovascolari o tumori, la ricerca è durata 13 anni ed è la prima "su larga scala che esamina l'azione combinata di tè verde e caffè sul rischio di ictus. E la buona notizia è che per difendersi basta un piccolo cambiamento degli stili di vita: aggiungere alla dieta una tazza di tè verde al giorno", spiega Yoshihiro Kokubo.
Tutto merito dei composti noti come catechine, una speciale categoria di potenti flavonoidi antiossidanti che aiutano a regolare la pressione sanguigna e a migliorare il flusso sanguigno. Per il caffè, invece, a svolgere l'azione benefica sono probabilmente meccanismi diversi, fra cui l'acido clorogenico, in grado di ridurre il rischio di infarto e di diabete di tipo 2.
Per questo chi beveva almeno una tazza al giorno di caffè aveva un rischio ictus del 20% inferiore rispetto a chi non ne consumava, così come chi beveva 4 o più tazze di tè verde al giorno, che poteva sempre beneficiare di una riduzione del rischio di ictus del 20%. Ma c'è di più: i volontari che bevevano ogni giorno almeno una tazza di caffè o due tazze di tè verde mostravano un rischio del 32% inferiore di emorragia intracerebrale, annoverata tra le cause di icuts. E se ora vi state chiedendo cosa sia meglio bere, se tè o caffè, meglio sapere che per Yoshihiro Kokubo bere entrambe le bevande potrebbe amplificare l'effetto benefico anti-ictus.



Te' verde: 10 straordinari benefici per la salute

Green Tea: 10 extraordinary health benefits
Зеленый чай: 10 чрезвычайные преимущества для здоровья
绿茶:10非凡的健康益处



Il tè verde è molto più di una semplice bevanda. Può essere considerato come un vero e proprio medicinale naturale. Le popolazioni del Giappone lo sanno bene e da secoli lo utilizzano per via delle sue proprietà benefiche, che nel corso degli anni hanno ricevuto sempre più conferme da parte della scienza.
Questa preziosa bevanda può essere gustata calda in inverno e fredda o tiepida durante la stagione estiva. Per preparare un buon infuso di tè verde, versate uno o due cucchiaini delle sue foglie in una tazza d'acqua bollente, lasciate riposare per cinque minuti e filtrate. Per raffreddare più rapidamente la bevanda, ricorrete a cubetti di ghiaccio. Il tè verde presenta un contenuto di caffeina inferiore rispetto al tè nero o al caffè. Scopriamo alcuni dei suoi principali benefici per la salute.

1) Antibatterico naturale
Il tè verde è un antibatterico naturale. La sua azione riguarda soprattutto la bocca e i denti. Le sostanze contenute nel tè verde sono in grado di contrastare l'azione di uno dei batteri presenti nel cavo orale, lo Streptococcus mutans. Studi scientifici hanno confermato l'azione benefica del tè verde contro i batteri che possono causare problemi dentali. Bere tè verde potrebbe aiutare a prevenire la carie.

2) Antiossidanti
Il tè verde è un concentrato naturale di antiossidanti, tra i quali troviamo soprattutto polifenoli e bioflavonoidi. Gli antiossidanti sono necessari al nostro organismo per rallentare l'invecchiamento cellulare, favorire la rigenerazione dei tessuti e contrastare i radicali liberi, che possono essere responsabili delle malattie degenerative.

3) Tumori della pelle
Secondo uno studio scozzese, il tè verde è in grado di proteggerci contro i tumori della pelle. I ricercatori hanno fatto in modo di estrarre dal tè verde una sostanza benefica in grado di colpire direttamente le cellule malate e di contrastare in modo efficace la malattia. Il composto chimico dall'azione soddisfacente viene chiamato EGCG.

4) Dimagrire
Il tè verde è considerato un alleato benefico contro l'obesità e i chili di troppo. Gli esperti della Penn State University hanno identificato nel tè verde alcune sostanze in grado di portare ad una maggiore capacità dell'organismo di bruciare i grassi in eccesso e di ridurre l'assorbimento dei grassi introdotti con l'alimentazione.

5) Ictus
Bere tè verde può contribuire a ridurre il rischio di ictus. Il merito è di composti come le catechine, una speciale categoria di potenti flavonoidi antiossidanti che aiutano a regolare la pressione sanguigna e a migliorare la circolazione. A parere degli esperti, per proteggersi dal rischio di ictus basta bere una tazza di tè verde al giorno. Vedere anche: http://gustodelproibito.blogspot.it/2015/01/te-verde-e-caffe-per-scongiurare-il.html

6) Cancro all'utero
Secondo uno studio condotto presso il dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del Women's Health Research del Meharry Medical College, alcune sostanze contenute nel tè verde possono contribuire ad inibire la proliferazione delle cellule tumorali nel fibroma uterino. Nelle volontarie a cui è stata somministrata una sostanza benefica contenuta nel tè verde, è stata osservata una riduzione significativa del peso e del volume dei tumori.

7) Polmonite
Il consumo regolare di tè verde è in grado di ridurre il rischio di morire di polmonite, a parere degli esperti della Tohoku University Graduate School of Medicine. Secondo gli studi condotti dai ricercatori giapponesi, le donne che bevono 5 o più tazze di tè verde al giorno vedono ridotto del 47% il rischio di morire di polmonite. Alcune sostanze contenute nel tè verde sono infatti in grado di inibire lo sviluppo dei virus e dei microrganismi responsabili della polmonite.

8) Diabete
Il consumo di tè verde potrebbe essere utile nella prevenzione del diabete. L'EGCG, una sostanza contenuta nel tè verde, contribuisce a bilanciare i livelli degli zuccheri nel sangue. In questo modo l'organismo ha a disposizione maggiori energie per contrastare il senso di affaticamento. L'EGCG migliora l'utilizzo dell'insulina da parte del nostro corpo, evitando l'irritabilità e arginando il desiderio di compensare il senso di affaticamento con l'introduzione di cibi poco salutari.
9) Colesterolo
Bere tè verde contribuisce a regolare i livelli di colesterolo nel sangue. Le sostanze benefiche contenute in questa bevanda prevengono l'accumulo di colesterolo nelle arterie e l'insorgere di malattie cardiovascolari. Secondo una ricerca pubblicata tra le pagine del Journal of Biological Chemistry, il merito sarebbe ancora una volta dell'EGCG.
10) Abbronzatura
Buone notizie per chi ama l'abbronzatura. Secondo uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Pharmaceutical Development and Technology, il tè verde sarebbe in grado di proteggere la nostra pelle dagli effetti dannosi dei raggi UV. Il merito sarebbe da attribuire alle catechine, alcune delle sostanze benefiche contenute nel tè verde.
Marta Albè


sabato 17 gennaio 2015

L’ENIGMA DEI TUBI DI BAIGONG: FORMAZIONI DI ORIGINE NATURALE O REPERTI DI UNA CIVILTÀ PERDUTA DI 150 MILA ANNI FA?

The enigma of Baigong pipes: formations of natural origin or artifacts of a lost civilization of 150,000 years ago?
Загадка труб Baigong: формирования естественного происхождения или артефактами погибшей цивилизации 150000 лет назад?
管道百工之谜:天然来源或15万年前消失的文明的文物排兵布阵?


Nel 2002, una serie di lunghi cilindri cavi, simili a tubazioni, sono stati trovati in alcune caverne all'interno del Monte Baigong, Cina. Le analisi hanno rivelato che le curiose formazioni risalgono ad almeno 150 mila anni fa. Ma di cosa si tratta? Alcuni ricercatori spiegano che i “tubi” sono formazione di origine naturale, altri sono convinti che si tratta di reperti lasciati da una civiltà sconosciuta vissuta più di 150 secoli fa!
All’interno del Monte Baigong, a circa 40 km dalla città di Delingha, nella provincia del Qinghai, Cina, nel 2002 furono trovate tre misteriose cavità piene di quelli che apparivano come tubi destinati al trasporto di acqua.
Le cavità si trovano all’interno della facciata anteriore del Monte Baigong. Solo una delle tre cavità è pienamente accessibile, dato che le bocche delle due caverne più piccole sono crollate.
Le curiose formazioni cilindriche, dal colore rosso-marrone, presentavano una ampia gamma di dimensioni, con diametri variabili dai 2 cm ai 4,5 centimetri, tutte orientate verso est-ovest. All’interno della stessa grotta sono stati trovati decine di tubi simili posti in posizione verticale.
Le tubazioni, apparentemente, sembravano servire al prelievo di acqua dal vicino lago Toson (circa 80 metri di distanza), dato che alcune sezioni di tubi sono state trovate sporgere sulla riva del lago o appena sotto la superficie.
La parte più strana della storia è che i reperti, secondo quanto rivelato dall’Istituto di Geologia di Pechino, risalivano a circa 150 mila anni fa.
Dunque, se così fosse, due sono le possibilità: o si tratta di curiose formazioni naturali prodotte da un processo noto alla scienza, oppure si tratta di qualcosa forgiato da esseri umani, il che significa ammettere l’esistenza di una civiltà umana esistita almeno 150 secoli fa, fatto che costringerebbe a riscrivere drammaticamente la storia dell’umanità.
La datazione dei reperti è stata effettuata utilizzando la termoluminescenza, una tecnica in grado di determinare quanto tempo fa un materiale è stato esposto ad alte temperature.
Alcune fonti naturali di radiazione possono andare incontro col tempo a una perdita costante di elettroni, i quali vanno ad accumularsi nei difetti della struttura cristallina del materiale.
Scaldando questi corpi, gli elettroni accumulati verranno rilasciati, generando una particolare luminescenza del materiale; analizzando questo fenomeno, si può stimare la quantità di elettroni accumulati e quindi l’età del campione.
Perciò, se si trattasse di un manufatto umano, i tubi sarebbero stati “fusi” circa 150 mila anni fa. Il problema è che gli studiosi affermano che i primi abitanti della regione non sono arrivati prima di 30 mila anni fa e che comunque si trattava di popolazioni nomadi che mai avrebbero potuto lasciarsi alle spalle tali manufatti.
La scoperta fu divulgata in un comunicato del 19 giugno 2002 dell’agenzia statale cinese Xinhua, la quale segnalava la presenza dei tubi, oltre che all’interno delle cavità, anche nei pressi del vicino lago, all’apparenza come se si trattasse di un intricato sistema idrico.
Inoltre, come riportava il People Daily, tutto il paesaggio sembrava disseminato di quello che i testimoni hanno descritto come una serie di “strane pietre” che sporgono dal terreno simili a pilastri rotti.
riva-lago
Qin Jianwen, amministratore del governo Delingha, affermò che i reperti erano stati portati in un laboratorio locale per le analisi, rivelando che essi erano costituiti per il 30 per cento di ossido ferrico, una grande quantità di diossido di silicio e ossido di calcio, e un restante 8 per cento di contenuto che non si riuscì a identificare.
“La grande quantità di diossido di silicio e ossido di calcio è dovuta alla lunga iterazione tra il ferro e l’arenaria”, spiega Liu Shaolin, l’ingegnere che ha eseguito le analisi, “il che significa che i tubi devono essere molto antichi”.
“I risultati ottenuti rendono il sito ancora più misterioso”, commentò Qin. “La natura è molto aspra qui, dunque non possono essere residui industriali moderni lasciati da qualcuno”.
Per aggiungere mistero al mistero, cinque anni dopo, nel 2007, Zheng Jiandong, un ricercatore in geologia della China Earthquake Administration, dichiarò al giornale statale People Daily che ulteriori analisi avevano rivelato che alcuni tubi erano altamente radioattivi.

Altre teorie

Lo stesso Jiandong ha valutato la possibilità che un magma ricco di ferro possa essere risalito dalle profondità della terra è insinuatosi nelle fessure, fino a solidificarsi nella caratteristica forma di tubi. Tuttavia, come egli stesso ha ammesso, “abbiamo a che fare con qualcosa di veramente misterioso”.
Altri ricercatori hanno spiegato che i sedimenti di ferro potrebbero essere stati trasportati dall’acqua e quindi depositatisi nelle fessure durante le piene.
Un’altra possibilità è che i tubi siano le radici fossilizzate di antichi alberi. Nel 2003,Xinmin Weekly riferì che gli scienziati avevano trovato materiale vegetale in una nuova analisi dei tubi, trovando anche quelli che sembravano i caratteristici anelli interni degli alberi.
L’articolo faceva riferimento ad una teoria geologica, secondo la quale a determinate condizioni climatiche, le radici degli alberi possono subire una diagenesi (un cambiamento chimico-fisico subito da un sedimento dopo la sua deposizione iniziale e durante e dopo la sua trasformazione in roccia), trasformando il vegetale prima in roccia e poi in ferro.
Quasi tutti coloro che credono nell’origine naturale dei tubi fanno riferimento all’articolo pubblicato da Xinmin. Tuttavia, non è del tutto chiaro in che modo questa teoria sia riferibile ai reperti di Baigong.
Spesso si fa anche riferimento ad un articolo comparso nel 1993 sul Journal of Sedimentary Research, nel quale viene descritto il processo di fossilizzazione di radici di alberi trovati nel sud della Louisiana, Stati Uniti.
Anche se molti ricercatori si dicono convinti che ci troviamo di fronte a reperti frutto di processi naturali spiegabili, il dottor Yang Ji, ricercatore presso l’Accademia Cinese delle Scienze, è convinto che essi possano essere stati prodotti artificialmente.
Anzi, il ricercatore si spinge decisamente oltre, senza escludere la possibilità che “esseri non terrestri” possano aver avuto un qualche ruolo nella costruzione delle strutture, affermando che si tratta di una “teoria comprensibile che merita di essere esaminata, ma devono essere impiegati mezzi scientifici per dimostrare se è vera o no”.
Senza scomodare gli extraterrestri, altri ricercatori hanno suggerito che in realtà i reperti di Baigong siano la prova di una civiltà umana antichissima di cui si sono perse le tracce: si tratterebbe di una civiltà comparsa oltre 150 secoli fa, una drammatica revisione della storia umana.


Clamorosa ammissione delle agenzie di rating sulla Grecia in caso esca dall'Euro

Incredible admission of rating agencies on Greece in the case go out of Euro
Откровенная признание рейтинговых агентств на Грецию в приманке случае евро
评级机构对希腊公然入院欧元诱饵情况

Anche le agenzie di rating lo ammettono. Fuggire dall'Euro non è una minaccia, ma una opportunità.
"L'agenzia di rating Moody's sostiene che un'uscita dall'euro della Grecia sarebbe positiva per gli ellenici, rilanciando nel medio periodo l'economia.
Il ragionamento degli analisti finanziari è corretto, per tre motivi:
1) La Grecia tornerebbe ad una moneta compatibile con la sua economia, e svaluterebbe quindi rispetto all'Euro e alle altre valute. Questo renderebbe più competitive sui mercati esteri le merci greche, aumentando le esportazioni e l'occupazione interna.
2) La sovranità monetaria consentirebbe al Governo greco, di concerto con la Banca nazionale, di fare deficit positivi, di investire, per l'economia in infrastrutture, nel rilancio dell'occupazione e dei redditi, invece che al pagamento di enormi interessi sul debito pubblico.
3) Lo stesso debito pubblico sarebbe molto meno costoso, perché la Banca centrale greca potrebbe acquistarne la parte non venduta sui mercati, abbassando i tassi di interesse.
Queste manovre rilancerebbero i consumi insieme all'occupazione e ai salari. Alla domanda estera (esportazioni) si affiancherebbe una accresciuta domanda interna, garantendo alle aziende greche profitti più stabili.
Per la Grecia il pericolo arriverebbe solo nel breve periodo. L'uscita dall'Euro è difficile da gestire, perché buona parte del debito pubblico ellenico è stato contratto in Euro con istituzioni sovranazionali e non può essere riconvertito nella nuova dracma. La Grecia, a differenza dell'Italia, dovrebbe contare sulla benevolenza dei creditori esteri per dilazionare il debito negli anni. La svalutazione, inoltre, renderebbe più oneroso il debito in Euro e aumenterebbe il costo delle importazioni, necessarie alla Grecia per ripartire perché il suo tessuto industriale è stato messo a durissima prova da Euro e austerità.
La conclusione di Moody's, però, rimane valida: un Paese con la sua moneta può trasformare il debito in ricchezza dei suoi cittadini, investire in ricerca, scuola, innovazione e infrastrutture, agevolando il settore privato e la collettività. Lo stesso debito, stimolando il Pil, si ripagherebbe da sé.
L'Italia, nonostante la crisi prolungata, ha un'economia ben più avanzata e solida di quella greca. Le nostre difficoltà con il debito pubblico, l'impoverimento delle famiglie e la disoccupazione sono strettamente legate all'assenza di sovranità monetaria. Sebbene l'uscita dall'Euro vada gestita con attenzione e competenza, le difficoltà di breve periodo sarebbero irrisorie rispetto a quelle greche. Il 94% del nostro debito pubblico potrà essere infatti convertito in lire, perché contratto sotto diritto italiano. Imponendo il controllo dei movimenti dei capitali e costringendo le banche commerciali ad acquistare parte del nostro debito, la nuova lira si stabilizzerebbe molto presto sui mercati valutari e il Governo potrebbe indirizzare l'economia verso il rilancio della domanda interna, alti salari e alti profitti, rendendosi indipendente dai mercati esteri e dalla speculazione.
L'uscita dall'Euro va preparata con grande serietà, con un piano di rilancio industriale e di gestione finanziaria dell'uscita, ma ciò che nemmeno Moody's riesce più a negare è che dentro l'Euro ci aspetta un lento e soffocante declino, mentre fuori avremo sovranità, sviluppo e democrazia. Dopo un grasso grosso matrimonio greco, ci sarà un grosso grasso matrimonio italiano. E' solo questione di tempo.




La Cina potrebbe risolvere i problemi energetici mondiali estraendo elio-3 dalla Luna

China could solve the world's energy problems by extracting helium-3 from the Moon
Китай может решить энергетические проблемы в мире, извлекая гелий-3 с Луны
中国可以从月球提取氦-3解决世界能源问题


La Cina intende estrarre il raro isotopo elio-3 dalla Luna nel tentativo di risolvere la crisi energetica nel mondo. Secondo i media di Stato cinesi, l’orbiter lunare cinese ha raggiunto con successo l’orbita intorno alla luna. Chang’e 5, sarà la prossima sonda ad effettuare un atterraggio morbido sulla superficie della luna e la sua missione sarà quella di raccogliere due chili di campioni di rocce e del suolo prima di tornare sulla Terra.
La Cina ha inviato un lander robotico sulla luna il 14 dicembre 2013, lo Yutu rover, appartenente alla missione spaziale Chang’e 3, successivamente atterrato con successo. L’arrivo del Rover Yutu aveva segnato il primo atterraggio morbido di un veicolo spaziale artificiale sulla Luna dopo oltre 37 anni.

Il prossimo passo verso la Luna
La Cina intende costruire una miniera sulla Luna per estrarre l’elio-3, un isotopo raro di elio. Gli scienziati ritengono che l’estrazione di elio-3 sulla Luna può essere veramente un miracolo per la crisi energetica che sta colpendo il pianeta.
Ouyang Ziyuan è il chief scientist di esplorazione lunare del Programma cinese. In una recente dichiarazione ha detto che: “la Luna è piena di elio-3 e creando una miniera sulla superficie lunare, estraendo questo raro isotopo, si potrebbero risolvere i problemi energetici del mondo, fornendo energia rinnovabile attraverso la fusione nucleare, quella che avviene (come processo naturale) all’interno delle stelle”
Matthew Gengè, scienziato e professore della Facoltà di Ingegneria presso l’Imperial College di Londra, dice che l’uso di elio-3 permette la fusione nucleare per la produzione di una quantità enorme di energia, senza scorie radioattive in eccesso,  prodotto nelle reazioni di fissione nucleare. La fusione nucleare non produce neutroni extra. Il vantaggio della fusione dell’elio-3 deriva dalla natura della sua reazione: di per sé non è radioattivo e l’unico protone ad alta energia creato nella reazione può facilmente essere controllato con campi magnetici ed elettrici. È interessante notare, che la fusione nucleare potrebbe risolvere anche problemi per lo smaltimento dei rifiuti tossici.
Gli scienziati dicono che solo 40 tonnellate di elio-3 raccolti dalla luna, (un importo che potrebbe essere trasportato nelle stive di carico due navette spaziali), potrebbero alimentare tutti gli Stati Uniti per oltre un anno sul loro consumo di energia corrente.
L’Elio-3 è raro sulla Terra perché l’atmosfera e il campo magnetico che circonda il pianeta,  impediscono a questo isotopo di essere presente sulla superficie. Al contrario la Luna, contiene grandi quantità di isotopo che è stato trascinato e collocato grazie ai venti solari.
L’annuncio della Cina come fornitore di elio-3 per alimentare la Terra per i prossimi 10 mila ann,  è stata accolta con un ottimismo curioso, ma qualche dubbio e un pochino di paura, aleggia tra i grandi paesi produttori di petrolio. Alcuni si chiedono se la Cina sia l’unico paese che abbia interessi nel settore minerario sulla lunare. Se è così, la Cina creerebbe un nuovo monopolio su una fonte di energia nonn inquinante, appunto l’elio-3.
L’ESA si è concentrata sulle comete e la NASA ormai ha abbandonato i programmi dei traghetti spaziali, proseguendo con l’invio di missioni robotiche su Marte,  entro la fine del secolo. Il futuro sfruttamento di elio-3,  porterà di sicuro ad una una nuova corsa allo spazio.